29 August 2007

First life, second life and burnout

I posted the following text on an Italian forum. It's too long to translate it, but I thought I had to post it here as well...

Ho una "prima vita" soddisfacente, né meglio né peggio di tante altre. Lavoro ok, salute ok, amore ok. Non ho di che lamentarmi.

A novembre 2006 decido di provare SL, dopo che nel tempo ne avevo letto diverse volte. Parto un po' come tanti, gli occhi (virtuali, ma non solo) sgranati davanti a questo misterioso, affascinante e nuovo mondo.

Allora non c'era il tutorial, una volta nel mondo ho scelto uno dei posti più popolari, il club Arsheba. Un posto che era (o mi sembrava) enorme, tanta gente ed in alcune zone delle persone (preferisco questa definizione, al termine "avatar") che ballavano in linea, su dei dischi circolari (che poi scoprii essere dancepad per il cosiddetto "camping" :)).

La mia prima reazione, vedendo e il loro abbigliamento e le loro movenze, fu "wow".

Da lì in avanti ci ho messo poco a farmi un avatar come si deve ed ho imparato in fretta quanto necessario.

Il mio circolo di amicizie allora era costituito da gente che come me era agli inizi ed era di dimensioni alquanto limitate, una decina di persone. Gestire questo cerchio di amicizie era facile, i miei contatti non erano mai tutti online allo stesso momento ed avendo bene o male interessi comuni capitava spesso che ci ritrovassimo in un gruppetto per fare un po' di cose assieme o semplicemente parlare, in genere di tutto quello di strano e bello che trovavamo su SL.

L'orologio del tempo è andato avanti, chi era a quel tempo con me ha via via lasciato ed è tornato alla propria prima vita. Un po' per riempire questi vuoti, un po' per sostenere lo shopping sfrenato, un po' perché volevo vedere che effetto faceva impegnarsi in qualche occupazione su SL, di quelle fighe, ho iniziato a lavorare.

Con il lavoro la lista degli amici ha iniziato a crescere vertiginosamente. I mei datori di lavoro, i colleghi, poi lavorando per un club vuoi non avere tra gli amici quantomeno i frequentatori abituali? Da loro tutto sommato dipende il successo del club, quindi il tuo stipendio e soprattutto le tue mance. E poi quando rifiuti la friendship a qualcuno puoi avere tutte le giustificazioni del mondo, ma questa è una cosa che viene spesso presa male: se si tratta di un incontro casuale, pazienza. Diventa difficile farlo con chi ti viene spesso nel locale.

Poi gli amici più o meno stretti iniziano a presentarti i loro amici, ogni tanto ci si vede, ci s'incontra e via altri contatti in lista. Il tuo avatar, dopo mesi di limature ed aggiustamenti, è decisamente attraente e grazie allo shopping intensivo nei posti più rinomati hai un guardaroba da fare invidia ad una principessa saudita ed hai anche tutti gli ammennicoli vari, dalle cuffie da DJ con le lucette rotanti agli occhiali da sole superscriptati che cambiano colore e con lenti opache o semi trasparenti, per non parlare del computerino che appare quando si digita, ovviamente non il freebie, ma il lussuosissimo Fnkbook.

Tutto questo armamentario, che non serve ad altro se non a gratificare in qualche modo l'ego personale, se da un lato lascia abbstanza indifferenti i veterani, dall'altro attira un sacco di persone che sono inworld da tempo breve o relativamente breve. A parte quelli del "facciamo sesso?" può capitare di quando in quando di incontrare qualche persona che sembra interessante ed allora via, nuovi contatti in lista.

E così una alla fine si ritrova che quando si connette piovono gli IM "Dove sei? Cosa fai? Ci vediamo?", IM che continueranno ad arrivare man mano che i contatti si collegano. Fortunatamente la stragrande maggioranza di essi corrisponde a gente che semplicemente è lì e non sento quasi mai, altrimenti...

Ma resta sempre troppa gente ed è tutta gente diversa tra loro, con caratteri diversi ed interessi diversi, gente che non posso semplicemente prendere in un gruppetto ed andare a fare qualcosa di divertente assieme. Poi ci sono le persone che pensano, sperano od ambiscono di essere speciali per me e che si aspettano di passare buona parte del mio tempo online solo con me.

Devo dire che di tutta la mia lista, un centinaio di nominativi, si contano sulle dita di una mano le persone che capiscono le mie esigenze (ed anche loro hanno le proprie) e che non si aspettano di vedermi per almeno due ore tutti i santi giorni.

Per non parlare poi del fatto che sin dall'inizio io ho voluto tenere prima e seconda vita separate e di sicuro non volevo avere qui i problemi della prima. Ed ecco che vengono fuori gli amici che hanno problemi con altri amici, RL, SL, RL/SL... Questo ha detto quello, ma secondo te lui mi ama, lei oggi non mi ha parlato, Tizio ha detto a Caio, Sempronio mi ha riferito che...

Insomma, alla fine del giro passo la maggior parte del mio tempo inworld (almeno l'80%) non a fare quello che vorrei, ma a cercare di soddsifare le esigenze degli altri. Cerco di passare un po' di tempo con tutte le persone a cui tengo, ma mi rendo conto che alla fine ce n'è poco per tutti e quasi niente per me. Quindi gli amici sono insoddisfatti, io sono insoddisfatta.

In questo ultimo periodo ho cercato di raddrizzare un po' le cose estendendo il mio tempo inworld, ma l'unico risultato ottenuto è che dormo troppo poco e dopo qualche giorno sono nervosa, irritabile e tendo allo sconforto. E' come cercare di svuotare il mare con un secchio bucato.

So che mi sono cacciata io in questa situazione, fondamentalmente quello che mi ha fregato è stato l'iniziare a lavorare ed il frequentare ambienti per così dire "popolari".

Ora come scrivevo in un'altra discussione vorrei dedicare parte del mio tempo al gioco di ruolo, questo giocoforza mi imporrà di dedicare meno tempo agli amici più o meno stretti ed a tutti i loro problemi. Ci riuscirò?

Potrei semplicemente creare un account alternativo ed usare quello per il gioco di ruolo, non avrei tutti i contatti, gli IM eccetera... Ma io sono così affezionata a me stessa :) E poi mi sembrerebbe una sorta di fuga, o inganno.

Certo è che non posso andare avanti così per molto... E' burnout, questo?

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